Il Tratturo
Dov'è?: nel Molise tra il Parco
Nazionale d'Abruzzo e il Parco Nazionale del Gargano (Puglia).
Quando è nato?: Legge regionale istitutiva n. 9 dell'11 aprile 1997
Superficie: 4086 ha.
Ambiente Fisico: lunghe piste erbose in un paesaggio di montagne,
colline, valli, intercalate da fiumi e laghi.
Sviluppo complessivo: 454 Km
Flora: boschi di faggio, abete bianco, cerro e zone prato. Riserve
Naturali (MAB) con essenze autoctone dove l'UNESCO conduce ricerche per salvaguardare
l'ecosistema.
Fauna: cinghiale. lepre, tasso, donnola, faina, volpe, poiana, gufo,
barbagianni, civetta, colombaccio, scoiattolo, ghiro, passeracei.
Comuni interessati: circa 77, dalla costa adriatica alle propaggini del
Matese, compresi i più grandi: Campobasso, Isernia, Bojano. |
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IL
TRATTURELLO CASTEL DEL GIUDICE-SPRONDASINO-PESCOLANCIANO
A circa un chilometro dal nucleo di Pietrabbondante si trova il
tratturello Castel Del Giudice-Sprondasino-Pescolanciano che è lungo 40 km e largo 18,5
m.
La parte che attraversa il territorio di Pietrabbondante parte dalla località
Sprondasino. Lungo di esso è posta la zona archeologica con gli scavi del tempio-teatro
più alto dItalia, per tale motivo viene chiamato anche il tratturo del tempio.
Attraversando la provinciale Pietrabbondante-Pescolanciano in località SantAndrea
verso nord il tratturo prosegue in direzione del Monte Saraceno. Di qui prosegue per 2-3
km fino ad arrivare alla strada provinciale S. Mauro- Pietrabbondante che si è
sovrapposta al tratturo. Sulla sinistra di esso iniziala riserva di Collemeluccio alla sua
destra cè il bosco ceduo detto della posta o di S. Lucia dal nome della chiesetta
privata dedicata alla Santa.
I
TRATTURI
I tratturi già in epoca protostorica erano lunghe vie battute dagli
armenti e dalle greggi, ma le loro radici affondano nelle tracce millenarie che
antichissime genti ricalcarono nelle loro migrazioni seguendo sia listinto proprio
sia il moto delle stelle, i corsi dei fiumi oppure i colori dellorizzonte.
Prima della costruzione delle antiche strade Romane lungo i tratturi si svolgevano intensi
traffici commerciali.
Il nome Tratturo comparve per la prima volta durante gli ultimi secoli dellImpero
romano, il termine latino trattoria designava il privilegio delluso gratuito del
suolo di proprietà dello Stato, di cui beneficiavano i pubblici funzionari e che venne
esteso anche ai pastori della transumanza per luso delle vie pubbliche.
Guglielmo I il Malo nel 1155, li dichiarò beni demaniali successivamente sotto la
dominazione aragonese vennero ridisegnati i tracciati, stabiliti i limiti e codificati gli
usi, in seguito sostenuti anche dai Borboni.
Nel periodo di massimo sviluppo la rete viaria tratturale si estendeva da LAquila a
Taranto, dalla costa adriatica alle falde del Matese, con uno sviluppo complessivo che
superava i 3000km.
I Tratturi furono strade particolari e, sotto molti aspetti, irripetibili. Disposti come i
meridiani (tratturi) e i paralleli (tratturelli e bracci), essi formarono una rete viaria
che copriva in modo uniforme tutto il territorio e dettarono in tutto il Mezzogiorno
orientale la legge del movimento e dellinsediamento.
Furono non solo strade ma anche pascoli per le greggi in transito. Lungo tali assi viari,
che potremmo definire autostrade daltri tempi, sorsero opifici, chiese, taverne e
fiorenti centri abitati.
Oggi i tratturi non sono più utilizzati come vie di comunicazione di persone, animali e
merci, ma sono diventati dei grandi musei allaperto che costituiscono delle preziose
testimonianze storiche e culturali, pronti ad accogliere luomo tecnologico alla
ricerca di se stesso in sella ad un cavallo, a piedi in bicicletta o sul carro di un
tempo.
Il decreto ministeriale del1976, ha definito i tratturi beni di notevole interesse per
larcheologia, per la storia politica, militare economica, sociale e culturale
sottoponendoli alla stessa disciplina che tutela le opere darte dItalia.
LA
TRANSUMANZA
La Transumanza vuol dire pastorizia trasmigrante. La parola è
composta da trans (di la da) e da humus (terra). Essa si basa su quattro
capisaldi: il cambio tra due sedi note in determinati periodi dellanno, la
proprietà del gregge, lo sfruttamento diretto dello stesso; lorientamento presso
leconomia di mercato. Sicuramente la transumanza era tra le attività fondamentali
dei Sanniti, favorita dallesenzione da imposte sia sul bestiame, sia sui pascoli e
sulle strade di collegamento. La donna sannita aveva sempre in casa la conocchia per
filare la lana e un telaio per tesserla e farne capi di abbigliamento e coperte. Gli
uomini sanniti invece, oltre alla cura delle greggi, si impegnavano in varie attività tra
cui quelle relative agli scambi commerciali e ai servizi di accoglienza e di
trattenimento. Nel periodo romano la pastorizia venne considerata lattività tra le
più nobili e redditizie e ne fecero un settore importante per la loro economia. La
realizzazione di opere pubbliche e di grandi manifestazioni con spettacoli furono
realizzate con il ricavato delle multe imposte ai proprietari di pecore. Nel 290 a.C. i
Romani disciplinarono la transumanza con leggi importanti e la sottoposero al controllo
pubblico e al prelievo fiscale.In alcuni punti di attraversamento obbligato veniva esatta
la Scrittura che era la tassa pagata sugli animali iscritti nei registri degli
appaltatori dimposta.
Dopo la caduta dellImpero Romano la pastorizia trasmigrante scomparve quasi del
tutto a causa dellassenza di un potere politico. Durante lXI secolo venne
riscoperta e tutelata nella Costituzione Normanna, che impose contro i trasgressori la
confisca dei beni e addirittura la pena di morte. I pastori però dovevano pagare il
pedaggio sulle vie tutelate. Successivamente con Federico II la transumanza fu
ulteriormente agevolata e facilitata nei grandi circuiti commerciali. Con gli Angioini
(XIII secolo) la pastorizia andò in crisi perché venne dato più spazio alle
coltivazioni agricole. Giovanna II successivamente richiamò in vita la Costituzione
Normanna istituendo il foro speciale per gli operatori della transumanza.Per gli Aragonesi
la transumanza fu il settore trainante delleconomia. Essi istituirono un apposito
ufficio per la gestione chiamato Regia Dogana della Mena delle pecore in Puglia che era
diretto dal Doganiere, un alto funzionario governativo.La transumanza è stata per secoli
un fenomeno oltre che economico e pastorale anche politico, sociale e culturale che ha
segnato in modo indelebile le regioni interessate da essa.